La Teoria e la Patria dei diritti acquisiti

10.09.2012 14:57

Autore: Elmoamf

 

I diritti acquisiti sono quelli per cui gli individui, unitisi in folle, si lamentano, protestano e combattono.
Si lamentano perché vengono messi in discussione.
Protestano perché ritengono che vengano calpestati.
Combattono per la paura di perderli definitivamente.
Questi diritti acquisiti?!
Se potessimo ragionare su di un piano puramente teorico...giurisprudenziale, sociologico, antropologico o filosofico...?
Potremmo anche giungere alla conclusione che tali diritti siano sinceramente e sacralmente intoccabili?!
Guardiamo, però, le cose da un punto di vista fattutale, puramente empirico, volgarmente concreto.
Quel punto di vista che esamina i comportamenti umani: azioni, riflessioni, giudizi...usi e costumi.
Calati nel loro contesto e nella loro dimensione.
Considerati nella loro peculiarità quotidiana e nella banalità dei gesti e delle opinioni istintive e di comodo.
I diritti aquisiti sono quelli per cui se si è entrati in possesso di qualcosa:
Un bene materiale, un vantaggio sociale, una posizione di potere...
Nel piccolo o nel grande che sia:
Un misero posto di lavoro od un appartamento in periferia...!
La dirigenza di una Multinazionale o di uno Stato ed un attico nel centro storico...!
Nel meschino o nel semplicemente istinto primordiale "animalesco":
Rubando, mentendo spudoratamente, rinnegando e svendendo il prossimo...o
Eludendo, schivando, comodamente ignorando od arrogantemente pretendeno dal prossimo...!
Se si è entrati in possesso di qualcosa...!
Mai e poi mai si penserà o si riterrà opportuno o si arriverà ad immaginare di cederlo volentieri in nome del bene comune od dell'interesse collettivo.
La patria dei diritti acquisiti è l' "Immobilismo".
Ed il suo credo religioso è l'esercizio della "Rivendicazione".
Non importa cosa c'è là...fuori...nel mondo.
Non importa se altri letteralmente "schiattano" sotto il peso di quei diritti.
Diritti di cui noi ci fregiamo in nome della libertà degli individui.
Non importa l'elemosina o la sopravvivenza a stento, la sussistenza stessa che ad altri viene a mancare.
Importa solo il diritto acquisito.
In nome del quale il lamento è litania sacra.
La protesta è pellegrinaggio virtuoso.
La lotta il martirio del santo.
Il diritto acquisito in nome del quale Io non sposto una virgola perché mi costerà troppa fatica e non rientra nelle mie competenze.
Il diritto acquisito non si può calpestare e non può essere sospeso o eluso o annullato o addirittura cancellato!
Non esiste il bene comune.
Esiste solo l'interesse di parte.
Le cose... azioni, riflessioni, giudizi...usi e costumi, non sono giuste o sbagliate o più correttamente tra loro diverse!!!
Assolutamente.
Le cose pretendiamo che ci appartengano.
Pretendiamo di esserne gli unici gestori, anzi Detentori.
I diritti acquisiti, infatti, non sono elementi circoscritti in uno spazio tempo definito.
Sono inalienabili ed eterni come il flusso costante della materia energetica.
 
Peccato che tali diritti siano solo e costantemente quelli ipocriti e viziati dal possesso a scapito dell'esistenza altrui.
Abbiamo ormai confuso il bene più grande, in nome della comunità, con il bene gretto ed infimo dell'esclusivo benessere personale.
Ci siamo ridotti alla schiavitù del ns ego nella Patria dei diritti acquisiti.
Dopo esserci inconsciamente prostrati come vittime consapevoli nei confronti di un sistema vizioso che si autoalimenta.
Asservendo il ns intelletto per una misera briciola di scarto caduta dal tavolo dei veri ed ambiziosi poteri "Alti".
Solo per un comodo opportunismo:
Il diritto acquisito!
 
 
Un saluto,
Elmoamf
 
 
 

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