Riscoprire le Gocce

27.08.2012 01:40

Autore: Elmoamf

 

Partiamo dal 1980...meglio dal 1982. Il primo anno di ricordi lucidi, anzi, i primi "unici" ricordi lucidi in un oceano di memorie frammentate!
Il buio spesso è disarmante.
Non parlo del buio fisico, frutto in queste epoche moderne di sola e desolante assenza di elettricità...
Lampioni spenti, radio silenzionse, lumicini dalle candele consumate.
Non si può fermare il tempo, come il tempo non può fermare noi.
Il buio psichico appanna la memoria e la rende sfuocata.
La pellicola consumata, apparentemente, irrimediabilmente persa.
Il buio lascia interdetti e fragilmente vulnerabili.
Il buio spesso non perdona perché spoglia la personalità di ogni sua "superficie" inutile.
E l'Io profondo dell'essere deve affrontare l'esistenza senza più barriere o resistenze.
Senza più ancore o rifugi.
Senza più risorse o scorciatoie.
Senza più nulla che lo possa..."dipingere o mascherare"!
Il 1982 o l'anno del Mundial spagnolo.
L'Italia di Paolo Rossi batteva la Germania Ovest nella finale dei "Mondiali".
I "Mondiali" all'epoca erano solo quelli del calcio, tutto il resto era scena di sottofondo che viveva di luce riflessa.
L'Italia sul tetto del mondo...quell'Italia degli omicidi eccellenti e della finanza sottotraccia.
Il buio è un ottimo depistatore, un eccellente eliminatore.
Elimina quei ricordi e quei frammenti che lucidamente fui in grado di assimilare.
A distanza di tanti anni torna materialmente, ossia, umanamente difficile rimettere a fuoco tutto gli elementi e serenamente poter ragionare.
A distanza di anni la materia storica ha gettato le sue fondamenta e rafforzato le sue "basi".
Ha eretto edifici ed edificato quartieri...ha rinnovato città e ne ha inventate altre, nuove ed assolate.
Con nuove popolazioni, nuovi valori, nuovi obiettivi...quindi nuovi ricordi!
Nuovi sogni, ma soprattutto nuovi incubi da dover digerire.
 
Il buio è perspicace!
Non lascia nulla al caso...ed il suo obiettivo è cancellare.
Cancellare il tuo intelletto e con se ogni emozione.
Il buio ti appartiene...ti possiede... ti sopprime... ti estingue...
Semplicemente perché al buio ci si arrende... senza nessuna remora o esitazione!
 
Era il 1982 e non sò perché...ma mi ostino ancora su quella data.
Potrei citarne altre... il 1978... o il 1975... o il 1988 se non addirittura il 1989!
l'Ottantadue rimane per me: il mio inconscio enigmatico!
Sufficentemente cosciente di ciò che mi circondava...non abbastanza per riuscire ad esserne consapevole e di conseguenza "emanciparmene"!
 
Il buio ti circonda e non ti lascia respirare.
Il buio è quel respiro profondo che non riesci a completare.
Il buio ti penetra e lascia solo dolore.
 
Il 1982, una cicatrice allo stinco (sinistro o destro, più non lo ricordo).
Un taglio al mare nel basso litorale laziale.
Tre punti di sutura ed una benda enorme.
Una fotografia ad immortalarla di cui non ricordo più la "presenza".
Una bandiera tricolore avvolta sulla schiena...ed il clamore dei clacson che avvolgeva l'aria.
Una folla di persone beate, riservate ma riversate...sulle strade del quartiere, lungo i viali della mia capitale...
Privi di preoccupazioni o liberi da fardelli ed esitazioni.
Gridavamo la gioia di una condivisione "Olimpica".
 
L'olimpo, questo oscuro luogo del dilemma e dell'anima.
Nell'Olimpo albergavano le divinità di mitica memoria.
Le Elleniche divinità decatute o dimenticate.
Sicuramente impolverate dalla storia.
Quella dell'essere umano industriale e tecnologico.
L'essere umano del terzo millennio.
L'umano dominatore del futuro e del divenire...l'Essere Futuritico!
 
Nell'Olimpo albergavano le presenze di epica immagine e testimonianza.
Conducevano gli eventi e ne determinavano l'evolvere.
Mutavano gli avvenimenti e ne sviluppavano le trame.
 
L'Olimpo!
I suoi Eccelsi ed Eterni Signori!
Le vicissitudini, le arcane ed imperscrutabili decisioni.
Le visioni sul divenire della realtà umana.
L'annichilire della loro volontà.
L'annientamento della loro stessa percezione.
 
Siamo gocce, poco più che gocce...disperse in un oceano di inquietudine.
Siamo gogge senza lacrime da poter consumare nelle ns solitudini.
Siamo gocce che hanno bisogno di riscoprire le loro "gratitudini".
Siamo gocce e nulla più.
Gocce di inutili abitudini...
 
E' qui che giace la grandezza della goccia.
Nel suo abitudinario ciclo di rigenerazione: forse da vapore acqueo emergente e/o poi verso una mai raggiunta cristallizzazione.
Il limbo tra uno strato di esistenza e l'altro.
La penetrazione da uno strato inferiore ad uno superiore di esistenza...per poi giacere nuovamente nel nulla assoluto.
La compenetrazione: nell'assenza dell'essere e contemporaneamente nella presenza del divenire.
La perdita e la concentrazione da uno stato primordiale ad uno eccelso.
Sino al crollo uniforme e totale della propria concezione.
Dall'immanente, al naturale, al celestiale!
La dispersione della goccia in un mare di particelle, nel substrato amniotico, nell'annullamento spazio-temporale.
 
La goccia, eterna e fluorescente.
Prisma riflettente di un'irriflessa luce.
Dogma ed eresia di una verità che non conosce fonte o rivelazione ultimativa: oggettiva, formale, ortodossa o convenzionale!
 
La goggia torna alla mia mente come manifestazione di quel tempo:
Il 1982...l'ora del buio della mente cosciente e della rinascità dell'intelletto consapevole.
L'ora della cella e del riscatto.
L'ora dell'evasione sensoriale.
Il buio unicamente percepito come effetto ciclico.
Dall'espressione all'esistenza...dall'essenza al primordiale!
 
Rivivere in quella goccia di oceano fluendo nell'eternità cosmica ed universale!
 
Un saluto,
Elmoamf
 
 
 

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