Terreni Aridi

02.08.2012 14:54

Autore: Elmoamf

 

In questo ultimo periodo si fanno sempre più allarmanti...notizie riguardanti il flagello della siccità, che in più parti del mondo...sta danneggiando i ns raccolti.
Grano, soia, mais tra le coltivazioni più colpite.
Non a caso trattasi di elementi di base.
Attraverso i quali direttamente od indirettamente l'alimentazione umana basa le sue quotidiane necessità di nutrizione.
Dalla prima colazione allo spuntino notturno del moderno e medio uomo occidentale.
Tralasciando chi da questi elementi trae poi la sua mera sussistenza.
Come oggi ancora accade in vaste aree del continente africano e del sud est asiatico come in molte realtà rurali sparse per il globo.
Dal Sud al Centro America, al sud ed est Europa...!
Pane, Cereali, Pasta (per noi mediterranei)!
E poi ancora...prodotti secchi per la prima colazione o prodotti salati per appetitosi break ed intermezzi giornalieri.
Non solo...l'alimentazione del bestiame, in gran parte dipendente dalle "sementi del terzo millenio".
 
Questo flagello che sta riducendo i ns terreni in aride terre di biblica interpretazione...
...inevitabilmente impatta con l'evoluzione "speculare" dei mercanti di capitali!
 
In un globo in cui i prezzi delle materie prime fanno esclusivo riferimento al mercato delle "Commodities" (scusate il plurale inglese volgarmente utilizzato)...
Non importa se il raccolto sia abbondante o sia marcato da pesanti e drastiche riduzioni delle sue tradizionali rese.
Ciò che importa è il profitto che da un lato o dall'altro si sia in grado, abilmente agendo, di ottenere.
Trattasi di opportunismo ed assoluta mancanza di scrupoli che marchia a fuoco l'operato degli "inutili idioti".
Ho avuto modo in passato di trattare l'argomento in questo mio umile scritto
Uno scritto in cui rimarcavo l'idiozia meccanica che anima l'operato, spesso avido e scellerato, dell'istinto umano.
Non è mia intenzione, quindi, riprendere qui lo stesso argomento.
Semmai, utilizzare tale spunto per sviluppare ulteriormente il concetto ed il mio modesto pensiero a riguardo.
 
La scrupolosa ed attenta pianificazione delle colture... a livello globale... unità alla scrupolosa ed attenta pianificazione delle necessità umane...
Risulta, per me, essere un progetto portato avanti, ormai, da tempo immemore.
Capirne le motivazioni, diversamente, è assai più complesso, macchinoso ma soprattutto arduo!
 
Perché l'uomo sviluppa progetti di controllo...?
Controllo della sua stessa identità, della sua stessa specie...
O forse non si tratta della sua stessa specie...?
Perché l'uomo è sospinto ed ammaliato dalla brama di potere...?
Dalla brama del condizionamento...altrui ed inevitabilmente anche personale...?
Perché l'uomo...in ultima analisi...ripudia se stesso, condannandosi alla dannazione della schiavitù e della sofferenza?
Perché?
 
Sembrerebbe che con queste ultime affermazioni o punti interrogativi, sia andato parossisticamente fuori tema!
Tornerò, pertanto, a porre l'accento sul seguente dilemma:
Perché questa "siccità" apparentemente programmata?
 
In tale domanda spiccano diversi interrogativi:
Perché si presume che la siccità sia programmata?
Perché l'uomo dovrebbe programmarla?
In che modo l'uomo stesso potrebbe essere in grado di farlo?
Perché dovrebbe essere dissimulata (il termine "apparentemente" d'altronde questo mette in evidenza)?
Perché non lasciare che tutto semplicemente sia?
Chi dovrebbe avere effettivo interesse in tutto questo?
Quale è il ns concetto di mondo, di futuro e di vità?
 
Potrei continuare oltre ma gli interrogativi su esposti già pongono un'infinità di reazioni ed emozioni che difficilmente riusciremmo a cogliere completamente.
E nessuna "raccolta" risulterebbe poi...ahimé...esaustiva!
 
Ciò che per indole in modo naturale traspare dal comportamento umano è la sua immanente necessità di "accettare" la sua natura!
Conseguenzialmente di essere accettato...per la sua stessa natura.
Termini che presuppongono una sorta di condivisione di se stessi.
Quantomeno è ciò che io stesso auspico in tale analisi.
 
Al fine ognuno tende a chiedersi: perché?
Condividere se stessi non basta.
Se il motivo e l'intendere della condivisione si traduce in sofferenza e martirio per tutti!
Un martirio ed una sofferenza fini a se stessi!
 
La condivisione dell'essere: in quanto materia (corporeità) ed in quanto pesiero (anima immateriale) ...
E' quanto di più enigmatico il ns intelletto sia in grado di affrontare!
 
Forse, proprio in tal modo ora sto sconfinando verso altri lidi.
La mente umana non è forse pronta al salto "materiale" e sempre costretta nell'avidità e nella superbia "del controllo".
 
Molte teorie oggi si alternano sulle capacità dell'uomo o meglio delle elite internazionali in relazione al controllo climatico.
Teorie che seguo con entusiastico spirito di conoscenza e che riguardano i più disparati aergomenti dello scibile "complottistico":
1) NWO
2) Scie Chimiche
3) Haarp
4) Progetto Bluebeam
5) Controllo Mentale
6) Ogm
7) Riscaldamento Globale
...
 
Molte altre potrei accennare...!
Sui più svariati argomenti.
Dai "presunti" Ufo alla distorsione del tempo...
Alla tecnologia scaturita dalle "visionarie" teorie di Nikola Tesla.
 
Non è questo, però, ciò che realmente mi interessa.
Il motivo principale di tale scritto risiede nella volontà di trasmettere un sentimento.
Il sentimento del "rifiuto".
Non inteso come rifiuto della realtà circostante, delle presunte verità o delle manipolazioni (più o meno) velate dagli attori del sistema.
Piuttosto, il rifiuto nei confronti di ciò che viene imposto come "credenza" precostituità.
 
Noi non siamo (per me) semplicemente ciò che siamo o che gli altri ci impongono di essere.
E la realtà non è ciò che noi banalmente riflettiamo o che gli altri ci impongono di riflettere.
C'è molto di più al di là dell'apparenza "materiale" e, sinceramente, non è facile comprenderlo.
Sia ben chiaro, ai più scettici, tale affermazione scaturisce da un personalissimo sentore psichico!
E non pretendo che alcuno si perda in congetture... magari inutili ed inappropriate!
 
Ognuno è libero di ragionare con il proprio intelletto.
Però mi si permetta un'unica "discriminante":
Colui che, unico, sarà in grado di penetrare la "densità" dell'esistenza...unico sarà in grado di concepirne la stessa!

 

 

 

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