I Reietti dell'Apocalisse

02.03.2012 11:49

Autore: Elmoamf

 

Siamo cerchi concentrici.

Il ns fluire circonda e avvolge dapprima il ns immediato vicino.

Si diffonde poi come un onda vibrante agli strati successivi e remoti.

Per coinvolgere nel suo moto ogni espressione vivente o semplicemente oscillante.

Nel tempo e nello spazio perpetuo siamo gocce, scintille, di pura energia assiale.

 

Voglio esprimere con i concetti poeticamente esposti la capacità di ogni individuo di influenzare (positivamente o negativamente, non sta a me stabilirlo) il suo prossimo: il prossimo immediato come il suo remoto interlocutore.

Ognuno è artefice con il suo agire di suscettibili influenze sul comportamento altrui.

Ognuno, volente o nolente come un tempo si era soliti asserire, è il protagonista della propria "artefatta" realtà.

Realtà che coinvolge un'infinità di variabili sottoforma di persone, cose, scene, e mutevoli piani di interpretazione.

L'interdipendenza è un elemento acclarato del viver sociale. Sottointeso, assodato, coercitivamente, consapevolmente e/o liberamente accettato.

L'interdipendenza è la clausola in piccolo del ns contratto sociale, che stabilisce limiti e doveri, diritti ed interessi, coincidenti o contrapposti nell'arco

dell'intero sviluppo del ns essere all'interno del viver sociale globale.

L'ossessione nell'utilizzo e nella disamina di termini ricorrenti (lascio al lettore l'accurata ricerca degli stessi) è frutto di una determinata e determinante ricerca sulla verità e conseguenzialmente sostanzialità degli elementi vitali.

I cerchi concentrici, esaminati nella loro immediata semplicità, concretezza e perfezione: immediati come il lancio di un sasso in uno stagno, semplici come l'influenza ammaliatrice di uno sbadiglio o di un sorriso, concreti come il legame d'amore intenso ed indissolubile del sangue familiare, perfetti come la geometria euclidea o la matematica universale.

I cerchi, sinonimo e simbolico del ciclo vitale, richiamano in questo contesto l'esperienza sensoriale ed emozionale del ns essere.

Rappresentiamo delle oasi/isole marine che attraverso il flusso delle onde del mare comunicano con il loro esterno inesplorato. Inesplorato nella sua continua e scarsa considerazione. Inesplorato nella sua voluta e scarsa interpretazione. Inesplorato nella sua preoccupante e minacciosa contaminazione.

Troppo spesso nel ns esporci alla realtà esterna, alla visione della realtà altrui, ci sentiamo minacciati dalle considerazioni di quella stessa realtà ...realtà che non ci appartengono, che non concepiamo o non siamo in grado di concepire.

Troppo spesso rimaniamo ancorati alla ns realtà come unica inviolabile ed indivisibile.

La realtà, però, non è un concetto statico ed “immutevole”.

La realtà è un divenire, un percepire, un interpretare, in definitiva un essere.

I reietti dell'Apocalisse altri non sono che coloro che, probabilmente come noi, si arrendono all'ineluttabile.

Strenui difensori del loro essere ma bramanti di partecipare della consapevolezza o della vitalità altrui.

Intimoriti dalla vivida lucentezza, dal calore che si espande tutto intorno e al di fuori di essi ma allo stesso tempo e modo affascinati da tanto splendore.

Cauti, diffidenti, circospetti, nella scoperta e nell'esplorazione di nuove identità e visioni, di nuovi mondi ed evoluzioni.

Nascosti all'interno del proprio guscio lo riconoscono al contempo ormai stretto, inappropriato, scomodo.

Intrappolati nelle loro stesse preoccupazioni, ansie, fobie ed elucubrazioni mentali.

E l'essere, per antonomasia, non è certo configurabile e prevedibile ma semplicemente interpretabile per ciò che la sua essenza trasmette.

L'essere è la sintesi ultima dell'essenza stessa.

Noi reietti, vittime accondiscendenti della ns abiezione, palesiamo ingenuamente il ns limite intuitivo nella percezione della realtà.

Nella compenetrazione ed espressione del suo divenire ci presentiamo fragili, indifesi, impauriti.

Per ns stessa ammissione o giustificazione o alibi artificiosamente costruito, rifiutiamo a noi stessi la scelta di metterci in gioco, in discussione.

La scelta di mettere in discussione la verità altrui precostituita.

La verità altrui propagandata. La verità altrimenti e per comodità assunta ad universale, indiscutibile, immutabile, fatale!

I reietti, coloro che non accettato di giocare. Coloro che non accettano di riflettere e discutere. Coloro che non accettano ma semplicemente ubbidiscono !

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