Il Concetto di Colpa

25.06.2012 14:20

Autore: Elmoamf

 
Il concetto di "colpa" è un concetto che personalmente ritengo alquanto delicato.
Su tale concetto, dinastie e gerarchie, costituzioni e regimi, democrazie e litanie si son costruiti nel tempo.
Nel tempo si son protratti, rigenerati e creati.
Dal nulla fieri sono emersi e nel nulla amareggiati sono scomparsi.
Per chi tenta di comprendere la conoscenza...quel concetto potrebbe rivelarsi fuorviante.
Sposo pienamente il sentire di colui che lealmente tende ad esporsi...
Vulnerabile nel suo umore emotivo, nel suo sincero approcciarsi alle tematiche, talvolta surrealiste, che il pensiero religioso "involontariamente" impone!
Perché tendo a riconoscere in tale motivazione...la totale assenza di malizia.
Altresì, la diversità di vedute difficilmente potrebbe essere colmata tra colui che non crede e colui che si ispira alla fede...
E' proprio quest'ultima sulla quale vorrei porre l'accento.
Perché la fede non andrebbe data per sincera, tantomeno per cieca o dovuta.
La fede non dovrebbe avere un padrone.
La fede non dovrebbe rappresentare un'imposizione.
La fede, pur essendo un dogma, non dovrebbe presentarsi come tale.
Perché la fede dovrebbe essere un dono come dovrebbe esserlo lo spirito santo.
Un dono riservato anche a colui che "talvolta" non l'ha richiesto.
Nella fede cristiano-cattolica, il dono dello Spirito Santo inizia ad esprimersi con il Battesimo.
Un primo passo verso la Gnosi ossia la Conoscenza intima della Verità.
Il bimbo in fasce lo riceve o l'adulto consapevole lo ricerca.
Nel primo come nel secondo caso, il dono dovrebbe rimanere un dono.
E non dovrebbe essere frutto di improvvisazione.
L'intervento dell'intelletto nel gioco delle analisi...
Sulla validità della fede!
Sull'esistenza del Cristo!
Sull'onniscenza o l'innocenza di Dio!
La cupidigia o l'alterigia, la compassione o la misericordia!
Il perdono e la salvezza o la colpa e la dannazzione!
Sulla consapevolezza e/o sul dolo delle istituzioni religiose!
Possono rivelarsi propedeutiche alla "negazione".
Una negazione fine a se stessa.
Una negazione avvilente!
Annientatrice della motivazione e della reazione umana.
Da ciò che umilmente ho sopra riportato ed intimamente valutato...traggo la speranza che il ns sentire vorrà porsi tali, sterminati, interrogativi.
Da quell'inconscio, involontario, caparbio, ottuso, pignolo e zelante...interlocutore qual sono...di quel Gesù che si dice fu crocifisso.
Ebbene, quotidianamente mi par di porgli innumerevoli domande...
In ogni dove, in ogni momento, in continuazione.
C'è qualcosa in me, però, che attrae l'attenzione.
Non saprei come...definirla.
Quel sentore persistente mi accenna regolarmente (ed opportunamente) di cercare in me stesso le risposte a tutte quelle domande di cui necessito.
In quel mentre mi rendo conto, effettivamente, che quelle risposte si trovano lì da sempre.
In attesa di essere riconosciute ed accettate.
E' questo il più grande insegnamento che si potrebbe ricevere.
La verità si potrebbe trovare ad un palmo dal ns naso ma siamo troppo impegnati ad osservare il naso di qualcun altro.
 

 

 

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