Riflessi

13.04.2012 11:37

Autore: Elmoamf

 

Agli occhi di uno sconosciuto non sei mai lo stesso

quando con intensità rimani fisso a distinguerti nei riflessi dello specchio,

e non ci vedi nulla di cambiato,

non importa cosa sia o cosa perde di colore (spessore),

non è quel che manca ad essere svanito,

o quel che in fondo non ricordi o non cerchi di ottenere,

consumarsi nella mente schiarendo le incertezze,

e rastrellando dubbi che non conoscono radice,

ma pace non ne hai e tranquillità alcuna,

verità significa capire quel che provi

e non lasciartelo sfuggire perché quando non avrai più nulla da combattere

tutto ti sembrerà così inutile.

 

 

Non aspettavo altro che il sorgere del giorno, così perduto nelle immagini di primavera, scorrevo veloce i ricordi nel pensiero e riconoscevo i volti, quegli sguardi profondi ma in fondo inespressivi.

L'alba di ghiaccio mi riscaldava l'anima e lenta fra i cespugli si faceva strada.

Non sò quante bugie o quante storie avessi intorno, non era il tempo di guardare e rimpiangere il passato. Le nuvole solcavano sprazzi di cielo incontaminato, frammenti di un oceano, e nel quieto silenzio del mattino la luce tornava ad illuminare i fiori del giardino, ad infrangersi contro i vetri delle finestre, a fondersi nel legno. Chissà se le foglie d'inverno hanno lo stesso spessore della vita! Non hanno forza a sufficienza per resistere al massacro di venti e temporali, ma vivono di linfa naturale, di spontanea volontà, di espressione poetica, ciò che sorprende chi le accarezza con lo sguardo e le lascia scivolare, via verso il destino. Attratto da un paesaggio dipinto da un'insenatura montana, racchiusa nell'ombra, mi accorsi che il mondo non è poi così distante, come si crede che sia, dalla fantasia fiabesca.

Accade a volte che una semplice intuizione porti a fare considerazioni prima mai affrontate, aprendo orizzonti mentali fino ad allora sconosciuti, luoghi in cui non vi è presente o futuro, ne realtà o certezza, in cui lo spazio non ha misura ed ogni cosa ha il sapore dell'infinito. Così distratto da fiumi di parole astratte che selvaggiamente cavalcavano le mie onde cerebrali, smarrii il filo delle mie osservazioni, talmente sottile da confondersi al confine con quel limbo di contraddizioni ormai lontano.

 

 

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