Verità Nascoste & Mobilitazione Interiore

10.11.2013 16:35

Quest’accorato appello alla ns coscienza rappresenta dal mio punto di vista il primo passo verso la salvezza.

Ricercare in noi stessi le radici del ns comportamento e quelle delle ns azioni per farne strumento positivo e propositivo della crescita di ognuno, gettare le basi dello sviluppo personale alimentandole ogni giorno con continuità ed attenzione allo scopo di aggiungere qualcosa di nuovo e di buono per la ns vita e conseguenzialmente per la vita di “tutti” è certamente un cammino difficile da intraprendere ma di sicura soddisfazione.

Un cammino di vita e non di morte che traccia in noi stessi quella voglia e quell’istinto sopito che ci spinge al bene, sovente mascherato in questi secoli bui da sentimenti di rabbia, rancore, violenza, vittimismo e colpa.

Alcuni “Padri” ci hanno spiegato che cosa vuol dire odiare tralasciando di insegnarci che cosa significa amare: per impotenza, per paura, per incapacità. Sta a noi, a chi di noi è stato più fortunato, a chi di noi ha avuto la fortuna nella sua vita di comprendere l’amore – per giusto insegnamento, per esempio “illuminante”, per percorso di vita interiore, intellettuale, sentimentale – assumersi la responsabilità – il diritto/dovere – di infondere nel prossimo questa stessa fortuna, questo dono del cielo. Partecipare come semplici comparse nei “teatrini mediatici” o nelle “pubbliche piazze” alla spettacolarizzazione dogmatica del pensiero dominante, alla contrapposizione sterile di idee spesso similari nei “vuoti contenuti” e nella rappresentazione “formale e dialettica”, a nulla vale e a nulla porta se non a sfogare quel naturale istinto “primordiale” di attivismo che cova in embrione nella nostra anima ed, in quanto tale, sfoga nel “delirio”  delle pubbliche acclamazioni e manifestazioni.

E’ quel naturale attivismo che dovrebbe farci realmente riflettere al di là di ogni “sentenza da palco”, di ogni plebiscito da folla radunata, al di là di ogni prosopopea retorica, al di là infine di ogni arringa oratoria e di ogni ammaestramento intellettuale e popolare. Poiché pur rappresentando “questi” indubitabili, utili ed inequivocabili spunti per affrontare le ns delicate questioni odierne (politiche, sociali, economiche, militari) – questioni a noi tutti care – tali spunti rimarrebbero lettera morta se non accompagnati dalla costante ricerca in noi stessi delle cause dei ns malesseri, dei sintomi dei ns problemi, delle adeguate e concrete soluzioni con cui risolverli. La risposta alle adunate di piazza, alle contrapposizioni ideologiche, al dualismo moderno (destra vs sinistra, interventisti vs pacifisti, global vs no global e via di seguito discorrendo) sta nel ns comune agire tutti i giorni, nella ns libertà di scelta ogni giorno se agire a favore del ns prossimo o limitarci a fare quel poco che basta per sopravvivere e se il prossimo muore “chi se ne frega” finché tocca ad un altro la cosa no ci riguarda, anzi non esiste. E’ una scelta difficile che ci porrà sempre e comunque “nudi” di fronte a noi stessi, hai ns limiti e alle ns paure, ai rischi enormi che comporterà in termini di errori ed omissioni, di incapacità a far fronte alle proprie insicurezze, ma che si rivelerà col tempo lo strumento più profondo ed efficace per la ns crescita. Sincerità, spontaneità ed onesta: questi gli ingredienti di un cocktail che dovrà infondere al ns agire quella volontà ferrea che ci permetterà di non mollare. Non mollare nei confronti della collera dominante, dell’abominio patologico del potere, della nevrosi del comando, della brama del possesso e dell’accentramento. Contro quella cieca follia che sta armando i piccoli e grandi potenti dell’umanità contro se stessi e quindi contro noi tutti.

Allora questa è la grande domanda, siamo noi pronti ad amare il ns prossimo come noi stessi?

E qui la risposta, se si, rifletti; abbi responsabilità critica con te stesso e con gli altri, verso ogni cosa; agisci, non aver paura, di fronte al collega, all’amico, al parente, al partner, di essere te stesso, di esporre le tue idee, di porre delle questioni sulle quali riflettere, di diffondere un principio che alla sua base abbia la sincerità di fare del bene, di agire in base a quei cari valori: “ugualità, libertà, fratellanza” decantati un tempo e poi macchiati dalle repressioni e dal sangue.

L’uomo è fallibile, l’uomo è imperfetto e proprio queste sue qualità sono la ricchezza più grande donata da Dio affinché, attraverso di loro e sostenuto dal Suo amore, lui ricerchi nella vita l’ “armonia” dell’universo e con l’unione ai suoi simili riscopra e comprenda la Sua eternità, lasciandosi per sempre alle spalle quel patologico e frustrante desiderio di onnipotenza che per millenni ha velato il suo sguardo lasciandolo brancolare nel buio della menzogna.

 
Un saluto,
Elmoamf
 
 
 

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